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Troppo difficile curarsi: un cittadino su due rinuncia

Sanità pubblica Redazione DottNet | 11/12/2018 19:11

Cittadinanzattiva, liste d'attesa più lunghe in oncologia

Riuscire a curarsi nelle strutture pubbliche viene percepito dagli italiani come un percorso a ostacoli, spesso talmente lungo e costoso da essere costretti a lasciar perdere. Più di un cittadino su due denuncia di non riuscire ad accedere ai servizi sanitari, specialmente negli ospedali dove arrivare davanti alla scrivania di un medico può diventare un incubo: come segnalano i cittadini nel 56% dei casi nel 2017, in aumento rispetto al 53% del 2016. 

A fare il quadro della sanità italiana vista dai cittadini è il 21mo Rapporto PIT Salute (clicca qui per scaricare il documento completo), "Tra attese e costi, il futuro della salute in gioco", presentato a Roma da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. Sotto accusa ancora una volta i tempi delle liste di attesa per alcune prestazioni in particolare: il disagio segnalato è salito dal 54,1% del 2016 al 56%, in particolare per le visite oncologiche e per chemio e radio terapia. A pesare sono anche i costi: prima di tutto quello dei farmaci, con le segnalazioni passate dal 19,4% del 2016 al 23,8% del 2017, e quello dei ticket. Per i pazienti l'altra croce è l'intramoenia: i costi di accesso alle prestazioni sanitarie vengono segnalati dal 14,6% dei pazienti rispetto al 13% del 2016. "L'accesso alle visite e agli esami è per molti cittadini, ancora un problema di natura economica, soprattutto per chi non ha facilitazioni di tipo economico", si legge nell'analisi. Risultano poi in aumento i problemi relativi all'assistenza territoriale, specie per quella di base di medici di famiglia e pediatri

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Le difficoltà che ci segnalano i cittadini indicano che le politiche sanitarie devono garantire maggiore accessibilità ai servizi sanitari", commenta il coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva Tonino Aceti, "bisogna ridurre i tempi di attesa e i costi dei ticket. Per questo chiediamo che Governo e Parlamento approvino l'abrogazione del Superticket, un balzello che ostacola l'accesso alle cure e che incide negativamente sui redditi delle famiglie e sulle casse del Servizio sanitario nazionale". Aceti conclude ricordando che "le disuguaglianze devono essere contrastate e le proposte di autonomia differenziata avanzate da alcune Regioni vanno nella direzione esattamente opposta".

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